Chi siamo

“Era l’ormai lontano dicembre 1972, una domenica qualunque. Andai al Lago Santo, come spesso si faceva la domenica, con Romano Nicolodi. Non era solo per far due chiacchere, bensì anche per pattinare! Pulimmo come potevamo la lastra del ghiaccio, allora gelava molto, e via come veri esperti. Come mi successe per tante cose ormai nella vita, ebbi una folgorazione. Perché non trasformare quella spessa lastra di ghiaccio in qualcosa di più accessibile e sportivo magari? Il pattinaggio non sarebbe stato uno sport a pesante impatto ambientale. Finito il periodo del gelo, tutto si rimandava all’inverno successivo. E la produzione del ghiaccio sarebbe stata del tutto naturale.”

“Tornati a Cembra quella sera avevo già negli occhi la trasformazione. Mi confidai con Sandro Zanotelli, amico da sempre. Sembrò un segno del destino: lui non conosceva nessuno che s’intendeva di ghiaccio e pattinaggio, ciò al quale ambivo, ma una persona esperta in uno sport, allora definito invernale, non ancora conosciuto in Trentino. Questo signore si chiama Nino Pezzin, conosce a Cortina d’Ampezzo chi pratica il curling, lo sport sconosciuto.”

“Si contattò immediatamente Nino e ci si accordò per recarsi a Cortina d’Ampezzo a vedere lo stadio del ghiaccio con la pista di curling e qualche partita dimostrativa. La domenica successiva, dopo una settimana di notti quasi insonni, punteggiate da pattinatori scivolanti sul ghiaccio del Lago Santo, partì per Cortina assieme ad alcuni amici che condividevano la mia idea. Io, davanti a quello stadio, mi sentì nel mio ambiente e, nonostante le movenze un po’ goffe, provai a tirare delle stone. Gli ampezzani riuscivano a scivolare fino a metà pista, con molta elasticità, mentre io e i miei amici ci fermavamo subito. Le scope poi ci facevano quasi ridere (na spazadora? da spazar per tera?), fatte in setole di cinghiale. Ma la serietà della cosa ci riportò ad imparare in pochi minuti le regole dello sport.”

“Noi presentammo già in settimana questo sport a Cembra. Intanto i contatti di Cortina ci fecero sperare in una loro attenzione nel fornirci, a prezzo quasi di favore, i materiali per formare almeno due squadre. Ci fu grande entusiasmo!”

“Si formò da subito una società, Lago Santo Sport Ghiaccio. Ognuno versava una quota e con essa si comprava il materiale: bocce in granito, scope e arnesi per pulire la superficie del ghiaccio. Ci sarebbero state anche delle scarpe specifiche, ma decidemmo di arrangiarci con quello che avevamo. A gennaio 1973 si iniziò a giocare a curling. Il lavoro era tanto, ma la soddisfazione di più, perché a Cembra si stavano costituendo diverse squadre di curling: Lago Santo, ANA, Stella Alpina, furono le prime squadre di Cembra, altre nel frattempo si formarono a Trento, grazie a Nino, e anche a Lavis: Vecchia Trento e Samurai. La curiosità cresceva, nove in tutto erano le squadre. Iniziarono i piccoli tornei. Che emozione vedere per la prima volta sul ghiaccio, da me sistemato, uno sport quasi sconosciuto in Italia!”

“Nel frattempo si intensificavano le occasioni di incontro con le squadre di Cortina, instaurando grandi amicizie che portarono, nel giugno del 1973, alla partecipazione di Cembra al torneo estivo di Cortina. In quell’occasione i cembrani allacciarono nuove amicizie con squadre provenienti dalla Svizzera, Austria, Francia, Canada e Germania. Questo ci permise di affinare le tecniche di gioco e di essere invitati a partecipare a tornei all’estero.”

“Ma come tante cose belle che ad un tratto finiscono, anche il curling al Lago Santo dovette terminare. Non per volere personale di qualcuno e men che meno dei cembrani, ma per rispettare delle nuove regole ferree sulla sicurezza, che vietarono in modo più assoluto la pratica di qualsiasi attività sulla superficie del lago. Questo non fermò la pratica del curling: che si continuò a praticare a Cavalese, Piné, Cortina e occasionalmente si partecipava a tornei fuori casa.”

Nel 1996 venne inaugurata a Cembra la prima pista coperta di curling. Nel 2005 ci fu un ampliamento del palazzetto, che attualmente ospita due campi di gioco. La passione e l’impegno che l’Associazione Curling Cembra continua a dedicare a questo sport ha permesso la realizzazione di un sogno: quello di vedere alcuni dei suoi atleti partecipare alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang del 2018 e di Beijing 2022, occasione in cui la formazione di doppio misto composta da Amos Mosaner e Stefania Constantini ha conquistato la medaglia d’oro.

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